Una nuova frontiera nella chirurgia della colonna Vertebrale

Soffri di mal di schiena cronico causato da patologie degenerative della colonna?

L’endoscopia biportale potrebbe essere la soluzione che cerchi. In particolare per il trattamento dell’ernia del disco e della stenosi del canale vertebrale.

Questa innovativa tecnica chirurgica permette di operare sulla colonna vertebrale attraverso due piccoli incisioni chirurgiche, riducendo notevolmente il dolore post-operatorio, accelerando i tempi di recupero e minimizzando le cicatrici.

In questo articolo approfondiremo l’endoscopia biportale, con un linguaggio adatto a tutti, senza però rinunciare al rigore medico-scientifico. Scoprirai le sue applicazioni, i vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali, la procedura chirurgica e i possibili rischi.

Scopri come questa tecnologia all’avanguardia sta rivoluzionando il trattamento dei disturbi della colonna vertebrale.

La nostra equipe è stata tra le prime in Italia ad aver utilizzato questa tecnica che è tuttora appannaggio di un ridotto numero di centri specializzati in chirurgica vertebrale sul territorio nazionale.

Stiamo lavorando attualmente alla diffusione di questo approccio chirurgico, insegnando la tecnica anche ad altri chirurghi.

La nostra sede principale è a Roma, dove effettuiamo gli interventi, ma i nostri specialisti visitano anche in altre città del Lazio, del Centro e del Sud Italia.

ℹ Se al termine della lettura qualcosa non ti sarà sufficientemente chiara, o avrai bisogno di ulteriori informazioni, scrivici pure o lascia un commento: i neurochirurghi di BSP saranno a tua disposizione per rispondere a tutte le tue domande.

1 ENDOSCOPIA BIPORTALE: UN'INTRODUZIONE

L’approccio chirurgico endoscopico biportale costituisce un’opzione innovativa per il trattamento chirurgico delle patologie della colonna vertebrale legate all’invecchiamento (denominate patologie degenerative).  Questa tecnica offre sostanziali vantaggi rispetto alla tecnica convenzionale microchirurgica grazie ad un invasività estremamente ridotta e più rapidi tempi di recupero postoperatorio.

2 Indicazioni e controindicazioni

Indicazioni:

La tecnica endoscopica biportale può essere potenzialmente adottata in tutte le patologie di stampo degenerativo della colonna vertebrale nelle quali si renda necessario praticare una decompressione degli elementi nervosi, a prescindere dalla causa.

In tal senso questa tecnica trova applicazione nel trattamento delle ernie del disco intervertebrale e delle stenosi monosegmentarie nelle quali il trattamento conservativo (terapia farmacologica e fisioterapia) non ha consentito di ottenere risultati accettabili sul controllo dei sintomi (dolore e/o deficit neurologici).

La tecnica endoscopica biportale risulta particolarmente indicata nel trattamento di patologie della colonna in pazienti ad “alta richiesta funzioanle” come giovani atleti oppure nei pazienti anziani e/o “fragili”.

Controindicazioni:

Per il trattamento di una patologia degenerativa che coinvolge più di due segmenti della colonna vertebrale, la tecnica endoscopica risulta difficilmente praticabile; in questi casi raccomandiamo un approccio microchirurgico convenzionale.

Questa tecnica non è stata concepita, con la strumentazione attualmente a disposizione, per trattare patologie neoplastiche (tumori) del canale vertebrale.

3 Come si svolge l’intervento

Anestesia

La procedura può essere effettuata in anestesia generale o in anestesia locale con sedazione. La scelta tra le due modalità dipende da caratteristiche proprie del paziente (età, tolleranza psicologica, altre patologie concomitanti), preferenza espressa dall’anestesista e dal chirurgo, anche sulla base della durata prevista per la procedura.

Posizione e altre informazioni

L’intervento si svolge in posizione prona sul lettino operatorio appositamente dotato di supporti morbidi per ridurre il rischio di lesioni da pressione (le cosiddette lesioni da decubito) e il disagio legato al tipo di posizione da assumere (quest ultimo aspetto è da tenere in considerazione nei pazienti che vengono operati in anestesia spinale rimanendo quindi coscienti durante la procedura effettuata). Per le rare procedure di durata uguale o maggiore alle 3 ore è necessario il posizionamento del catetere vescicale che verrà rimosso al termine della procedura o non appena è possibile rialzarsi dal letto dopo l’intervento.

4 Tecnica chirurgica endoscopica biportale

Per una migliore comprensione di come si svolge un intervento alla colonna vertebrale impiegando la tecnica endoscopica biportale è necessario fare una premessa e fornire una definizione per i termini “endoscopia” e “biportale”.

Che significa endoscopia?

Con il   “endoscopia” si fa riferimento ad una tecnica che prevede l’impiego di una telecamera dotata di un’ottica e di una fonte di illuminazione, che viene introdotta all’interno di una cavità anatomica permettendo così di visualizzarne il contenuto.

Quando necessario è possibile pertanto svolgere una determinata procedura operatoria mediante l’inserimento di appositi strumenti chirurgici attraverso lo stesso canale impiegato dalla telecamera o sfruttando uno o più canali di lavoro addizionali.

Che significa biportale?

Con il termine “biportale” si fa riferimento al numero di canali utilizzati per svolgere l’intervento, in questo caso, come dice la parola stessa, i canali sono due:

  •  canale endoscopico per il passaggio della telecamera,
  • canale di lavoro per il passaggio degli strumenti chirurgici.

5 Descrizione di un intervento attraverso endoscopia biportale

L’intervento chirurgico mediante approccio endoscopico biportale prevede quindi di praticare due piccole incisioni chirurgiche (~1cm l’una)  a poca distanza l’una dall’ altra in corrispondenza del segmento della colonna da trattare.

Una volta introdotta la telecamera nel canale endoscopico, e gli strumenti chirurgici nel canale di lavoro, la procedura chirurgica si svolge in tre o quattro fasi principali:

  1. Creazione della “camera di lavoro”,
  2. Decompressione degli elementi nervosi,
  3. Artrodesi (quando necessario),
  4. Emostasi e chiusura.

Fase 1: creazione della camera di lavoro

A differenza degli interventi chirurgici convenzionali a cielo aperto che prevedono di esporre il livello della colonna da trattare “disancorando” in maniera estesa i muscoli paravertebrali (i muscoli siti posteriormente ed intorno alla colonna vertebrale), con l’approccio endoscopico biportale lo stesso obiettivo è raggiunto senza sezionare le inserzioni muscolari alla colonna, se non esattamente nel punto in cui si praticherà la decompressione del canale vertebrale riducendo al minimo il traumatismo dei tessuti molli. 

Questo aspetto consente di annoverare questa tecnica tra le più mininvasive in assoluto. 

Mantenendo un continuo flusso di soluzione fisiologica (una soluzione liquida) che entra  direttamente nella camera di lavoro attraverso un condotto parallelo all’ottica della telecamera) ed esce spontaneamente attraverso le incisioni chirurgiche , è possibile mantenere pervia (ovvero capace di far passare sostanze liquide e solide) la camera di lavoro stessa e, allo stesso tempo, “lavare” via il sangue che si accumula naturalmente nel sito chirurgico, consentendo di visualizzare le strutture anatomiche e svolgere il resto dell’intervento.

Fase 2: decompressione degli elementi nervosi

Una volta creata la camera di lavoro, si effettua un controllo radiologico mediante radiografia intraoperatoria per confermare la correttezza del livello esposto. A questo punto si procede con la decompressione delle strutture del canale vertebrale mediante asportazione di elementi ossei e legamentosi posteriori della colonna con un’estensione variabile in base all’obiettivo chirurgico da raggiungere. 

Anche in questa fase la tecnica endoscopica biportale offre vantaggi sostanziali rispetto alla tecnica convenzionale.

Vediamo meglio come:

Nelle stenosi del canale vertebrale nelle quali è necessario praticare una decompressione da entrambi i lati della colonna è possibile raggiungere ottimi risultati in termini di qualità di estensione della decompressione pianificando in maniera particolare le traiettorie dei canali endoscopico e di lavoro e montando sulla telecamera delle ottiche speciali che consentono una visuale angolata rispetto alla telecamera.

In altre parole è possibile decomprimere agevolmente le strutture nervose del canale vertebrale dal lato opposto rispetto a quello approcciato senza alcun traumatismo o manipolazione a carico dei muscoli paravertebrali del lato opposto.

Benché questo tipo di decompressione praticata bilateralmente (da entrambi i lati) sfruttando un approccio chirurgico monolaterale (corridoio chirurgico passante solo da un lato della colonna) possa svolgersi anche con la tecnica convenzionale microchirurgica (con il microscopio operatorio), la visualizzazione delle strutture anatomiche e la qualità della decompressione ottenute sono di gran lunga superiori sfruttando la tecnica endoscopica biportale.

Per questo l’indicazione della tecnica endoscopica biportale non si limita alle procedure di decompressione del canale vertebrale monosegmentarie monolaterali (ad esempio per rimuovere un’ernia del disco o decomprimere il recesso laterale ed il forame della radice nervosa), ma è estesa e particolarmente efficace per procedure dove è necessario decomprimere le strutture del canale vertebrale da entrambi i lati (per trattare una stenosi – restringimento – vera e propria del canale vertebrale).

Fase 3: artrodesi vertebrale (solo se indicata)

L’indicazione a praticare un’artrodesi vertebrale è limitata in casi selezionati in cui è necessario ottenere una “fusione” del segmento della colonna operato.

La tecnica endoscopica biportale consente di effettuare in maniera efficace un’artrodesi vertebrale per condizioni di instabilità vertebrale che coinvolgono un singolo segmento della colonna.

Per interventi di fusione vertebrale di più segmenti della colonna preferiamo adottare una tecnica chirurgica convenzionale a cielo aperto.

Fase 4: emostasi e chiusura

Al termine della procedura chirurgica si procede all’emostasi (per emostasi si intende fermare i sanguinamenti più significativi al termine dell’intervento). Questa viene praticata semplicemente sfruttando i lavaggi con soluzione fisiologica e attendendo l’interruzione fisiologica della maggior parte dei sanguinamenti venosi favorita dal sistema della coagulazione, in caso contrario si procede ad emostasi tramite coagulazione usando la strumentazione chirurgica apposita.

In casi ben selezionati ed eccezionali si opta per il posizionamento di un drenaggio del sito chirurgico che viene mantenuto per 6-8 ore dal termine della procedura chirurgica.

Possibili complicanze

Le complicanze di un intervento chirurgico eseguito adottando la tecnica endoscopica biportale sono sostanzialmente sovrapponibili a quelle descritte per gli interventi eseguiti con la tecnica microchirurgica convenzionale.

Invece, tra le complicanze specifiche di questa particolare tecnica quella di maggior rilievo è la lesione accidentale delle meningi. Questa, è una problematica che può verificarsi anche durante un intervento effettuato con la tecnica convenzionale microchirurgica, tuttavia, soprattutto per lesioni delle meningi superiori ai 5mm, la riparazione necessaria richiede di dover “convertire” la procedura endoscopica biportale in una procedura microchirurgica convenzionale. 

È bene ricordare che una lesione accidentale delle meningi (la membrana che ricopre le strutture del sistema nervoso centrale, parte dei nervi cranici e spinali) non risulta in un danno neurologico ma espone al rischio postoperatorio di fistola liquora soprattutto per lesioni estese non adeguatamente riparate chirurgicamente.

Convalescenza postoperatoria

In considerazione del ridotto traumatismo sui tessuti molli, in particolare i muscoli paravertebrali della catena cinetica posteriore, i pazienti sottoposti ad un intervento chirurgico con tecnica endoscopica biportale tendono ad avere tempi di recupero più rapidi rispetto alla tecnica microchirurgica convenzionale.

Nella nostra pratica chirurgica, per un’ernia del disco intervertebrale asportata per via endoscopica biportale il paziente può rimettersi in piedi entro le 12 ore ed essere dimesso entro le 24h dall’intervento chirurgico.

6 La nostra esperienza

Fin dall’introduzione di questa tecnica nella nostra pratica, i risultati sono stati estremamente promettenti.

I pazienti che si sono sottoposti alla procedura hanno giovato di una significativa riduzione del dolore post-operatorio e di tempi di recupero ridotti rispetto a quelli sottoposti all’intervento chirurgico con la tecnica tradizionale.

La nostra esperienza si allinea con la letteratura scientifica internazionale al riguardo.

Il nostro impegno

Siamo entusiasti di poter offrire ai nostri pazienti percorsi di cura per le patologie della colonna vertebrale adottando tecniche e tecnologie all’avanguardia.

Ciò si traduce in un approccio chirurgico più rispettoso dei tessuti e più orientato al benessere generale del paziente.

Continueremo a investire nella formazione e nell’aggiornamento costante, per garantire che le tecniche più avanzate siano sempre a disposizione dei pazienti che si affidano a noi.

Il nostro impegno è volto a migliorare costantemente l’esperienza chirurgica e i risultati clinici, affinché ogni paziente possa tornare a una vita attiva e senza dolore nel più breve tempo possibile.

7 In sintesi

L’endoscopia biportale rappresenta un’innovativa tecnica mini-invasiva nella chirurgia della colonna vertebrale, particolarmente efficace nel trattamento di patologie degenerative come l’ernia del disco intervertebrale e la stenosi del canale vertebrale. Questa metodologia consente interventi attraverso due piccole incisioni cutanee, riducendo il trauma ai tessuti circostanti e favorendo un recupero post-operatorio più rapido rispetto alle tecniche tradizionali.

Vantaggi dell’endoscopia biportale.

  • Minima invasività: le incisioni di circa 1 cm permettono un accesso diretto alla zona interessata, preservando le strutture muscolari circostanti.
  • Riduzione del dolore post-operatorio: il minor trauma chirurgico comporta una diminuzione significativa del dolore nel periodo post-operatorio.
  • Tempi di recupero accelerati: una riduzione del dolore post-operatorio e dell’invasività chirurgica consente un più celere ritorno alle normali attività quotidiane.
    Indicazioni dell’’endoscopia biportale.

Questa tecnica è indicata per il trattamento di:

  • Ernie del disco intervertebrale: particolarmente efficace nella rimozione di ernie lombari.
  • Stenosi spinale monosegmentaria: utile nella decompressione del canale vertebrale in casi selezionati.

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Non esitare a contattarci e a porre i tuoi quesiti. La nostra segreteria e la nostra equipe sono a tua disposizione.

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